Artista: Tommaso Calarco
A cura di: Tommaso Calarco e Ester Bozzoni
Michel Foucault affermava: “l’immaginazione sorge dall’oscuro cuore dell’uomo, ma rimarrebbe muta se fosse privata del luminoso spessore del discorso”.
Bisogna discendere insieme al pittore, nelle oscure, intricate radici delle cose e risalire da esse nella sua luce.
Scavare nelle oscure budella dell’essere, richiede una temporanea perdita del senso di sé, una temporanea rinuncia dell’io discriminante, che vede le cose oggettivamente… senza coloriture emotive.
Da una forte abreazione, scaturisce la mia arte polisemia, che nella ripetizione, ricerca quel differimento necessario a mantenere la continuità spazio temporale e nel contempo l’urgenza di controllo dell’”oggetto” stesso.
Nella ripetizione, si coltiva un segreto.
In questa visibilità, risiede il segreto rivelato e allo stesso tempo custodito, di fronte alla quale è necessario accettare i limiti della comprensione e tollerare quel vuoto.
Il vero se, non è oltre le immagini ma in esse.
Quelle stesse immagini che non vanno interpretate, svelate, bensì contemplate nel loro fluire.
Donald Winnicott, psicologo inglese scrisse: al centro di ogni persona c’è un elemento incomunicato, inviolabile, che è sacro e che va preservato.
Tommaso Calarco (Messina 1960), artista visivo e teatrale, con "Un'arte ctonia" propone una selezione dei molti disegni a penna realizzati negli ultimi anni da cui emerge una spontanea analisi della profonda natura dell' essere umano.